Morti improvvise: un fenomeno preoccupante

Il dottor Gianfranco Cucchi, cardiologo di grande esperienza che collabora con il nostro network Alpimediagroup fin dal 2011, ci ha inviato questo testo che volentieri pubblichiamo perché solleva un problema che negli ultimi tempi preoccupa gran parte degli italiani.

di Gianfranco Cucchi – In questi giorni nella nostra Provincia di Sondrio sono avvenute dei decessi improvvisi in persone giovani che erano in apparente stato di buona salute e che non ci aspettava che dovessero morire.

Si tratta di morte improvvise che si definiscono come decessi in soggetti che giungono a morte entro un ora dall’ esordio dei sintomi. È  un fenomeno importante nella popolazione 

Infatti  sono 60 mila persone che muoiono ogni anno di morte improvvisa .Una persona su  1000 abitanti all anno. Costituiscono il 10 per cento della mortalità generale in Italia ed il 35 per cento delle morti cardiovascolari. Colpiscono in genere soggetti maschi al di sotto dei 60 anni con il rapporto di 9 su 10. 

Rappresentano oltre la metà  delle cause di morte in questa età. Sono morti naturali per cui sono escluse le morti accidentali. 

Le cause sono per oltre il 90 per cento di natura cardiovascolare essendo la prima causa al di sopra dei cinquanta anni la malattia coronarica provocata dall ateriscletsoi – impedimento delle coronarie-arterie del cuore che quando si chiudono provocano l infarto miocardico e in questi casi l arresto cardiaco.

Al di sotto dei cinquanta anni l infarto cardiaco non è  la causa principale ma in genere sono delle cardiopatie non diagnosticate  che spesso non danno sintomi e di difficile riscontro.

In quasi tutti i casi l arresto cardiaco è  elettrico cioè  provocato da una tempesta elettrica cardiaca che si definisce come fibrillazione ventricolare. Il sintomo principale è  la perdita di coscienza improvvisa con la caduta a terra .il soggetto non è  cosciente e non respira 

In questa emergenza sanitaria deve scattare la catena del soccorso con la rianimazione cardiopolmonare che consiste nella chiamata del 112 ,del massaggio cardiaco esterno e della defibrillatore  precoce. Il massaggio cardiaco esterno deve avvenire entro 4 minuti dall arresto per evitare che il cervello abbia dei danni permanenti e per aumentare le probabilità  di sopravvivenza.

Ricordo che questi presidi possono e debbono essere prontamente attivati dai primi testimoni che sono autorizzati a praticare la rianimazione cardiopolmonare , compreso l utilizzi del defibrillatore on attesa dell arrivo dell equipe specializzata.

La diffusione nel mondo del lavoro e nella popolazione generale dei corsi di Primo soccorso ha portato alla sopravvivenza di molti soggetti colpiti da arresto cardiaco sul territorio.

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